BRASILE 2014: L'ITALIA PIU' BRUTTA!
BRASIL 2014: CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA! PRANDELLI FALLISCE SU TUTTA LA LINEA E L'ITALIA COLA MISERAMENTE A PICCO. AL CT FATALE IL POCO CORAGGIO NELLE SCELTE INIZIALI E LA SCARSA TRASPARENZA. TRADITO PROPRIO DA QUELLI A CUI HA SEMPRE PULITO ANCHE IL SEDERE, PRANDELLI RASSEGNA LE PROPRIE DIMISSIONI DA CT DELLA NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO. DIMISSIONARIO, GRAZIE AL CIELO, ANCHE IL PRESIDENTE DELLA F.I.G.C ABETE. L'ADDIO DI PRANDELLI E ABETE SI CONSUMA MALAMENTE TRA L'ELIMINAZIONE MODIALE AL PRIMO TURNO E IL RUMORE DEI FISCHI DELLA PIAZZA ITALIANA. CONCORDE IL POPOLO DEL WEB: MAI PIU' BALOTELLI IN NAZIONALE!
E' L'ITALIA DEI BUFFONI!
I "VECCHI" DEL GRUPPO AZZURRO LETTERALMENTE INDIGNATI! BUFFON, IL MIGLIORE DI TUTTI PER CLASSE E ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA, CI VA GIU' DURISSIMO. FURIBONDO ANCHE DE ROSSI! I DUE SENATORI AZZURRI TRACCIANO I CONTORNI DELLA SITUAZIONE IN CUI VERSA LO SPOGLIATOIO AZZURRO E SENZA TROPPI PELI SULLA LINGUA PUNTANO L'INDICE VERSO CHI NON HA FATTO IL PROPRIO DOVERE. CHIARISSIMI I RIFERIMENTI A BALOTELLI, PALESEMENTE E GIUSTAMENTE SPUTTANATO. DOPO LA GIORNATA DI IERI E' ORMAI PIU' CHE EVIDENTE COME BALOTELLI STIA SULLE SCATOLE A TUTTI MENO CHE A PRANDELLI. CLAMOROSE INDISCREZIONI SUL POST GARA: BUFFON, PIRLO E DE ROSSI PARLANO ALLO SPOGLIATOIO MA BALOTELLI SE NE' VA CON TANTO DI CUFFIE ALLE ORECCHIE.TUTTAVIA LA COLPA DEL DISASTRO NON PUO' ESSERE SOLO DI BALOTELLI. AL DI LA' DELLE RESPONABILITA' DELLA PUNTA CI SONO ANCHE LE SCELTE DI ABATE, PALETTA, CASSANO E INSIGNE: QUATRO CONVOCAZIONI ASSURDE CHE GRIDANO VENDETTA!
La notte dei lunghi coltelli del calcio italiano si è appena consumata e tra poche ore la comitiva italiana farà i bagagli per tornare in Italia.
Fallimento! Buffon proferì questa parola pochi attimi prima di imbarcarsi alla volta del Brasile.
In quell'occasione il Capitano azzurro aveva stabilito il limite delle semifinali come obiettivo minimo della Nazionale perchè altrimenti si doveva parlare, senza se e senza ma, di fallimento. Così è stato, Buffon è stato di parola.
Pochi attimi dopo la fine della partita che ha sancito la seconda eliminazione consecutiva al primo turno del mondiale da parte della nazionale italiana, Capitan Buffon si è presentato alla stampa e senza mezzi termini ha fatto sapere agli sportivi italiani tutto quello che era giusto che sapessero.
Buffon lo ha fatto chiaramente, con un inizio, uno svolgimento e una fine, motivando ogni singola parola che ha fatto uscire dalla sua bocca. Lo ha fatto con la faccia e la testa di chi non ha mai niente da rimproverarsi, di chi ha la coscienza pulita, di chi ha dato tutto e ancora di più sia in campo che fuori, ma anche con l'amarezza di chi ha visto cose che un serio professionista non vorrebbe mai vedere nel proprio spogliatoio. Già. lo spogliatoio....A Buffon ha fatto eco De Rossi, un'altro di quelli che da sempre l'anima, un'altro che non le manda a dire dietro, un'altro che con quattro significative parole non solo ha dato pienamente ragione al suo Capitano, ma ha anche rincarato la dose verso chi non ha remato all'unisono, verso chi ha tradito i propri compagni e 56 mln di italiani. Le parole di fuoco lasciate ai microfoni di Sky dai due senatori azzurri hanno un solo destinatario: Balotelli.
Per i portierone di lungo corso quando si scende in campo bisogna fare, per De Rossi invece in Nazionale non ci devono più venire le figurine ma gente motivata, della serie chi non loè che resti a casa.
Giuste, anzi giustissime parole quelle rilasciate dai due azzurri, parole che non lasciano scampo a interpretazioni.
Balotelli se l'è cercata ma non ci sta e, arrampicandosi sugli specchi, si rifugia ancora una volta dietro il discorso raziale, come se questa volta c'entrasse qualcosa.
Durante l'intervallo di Italia-Uruguay lui ha litigato con i compagni che chiedevano a gran voce al CT la sua sostituzione, sono volate parole grosse e la serenità della squadra è stata minata.
Alla fine Prandelli si è dimesso, magari con in cuor suo il rimorso per non aver lasciato a casa questo ragazzo che ormai ha chiuso non solo con i suoi colleghi ma anche e soprattutto con i tifosi italiani.
Di Balotelli francamente ci siamo rotti le scatole, per non dir di peggio, e pertanto ci auguriamo di non vederlo mai più non solo in Nazionale ma anche in campionato. Il Milan finirà per cedere Balotelli a un prezzo decisamente ribassato a chi se la sentirà di rischiare la serenità dello spogliatoio con costui.
Se poi non se nè andrà dall'Italia per cercare rogna altrove, beh, vorrà dire che da libero cittadino nonchè spettatore pagante, lo fischierò con tutte le mie forze. Come me, nè sono convinto, lo farà la maggioranza dei tifosi che popolano gli stadi dello stivale, milioni di persone che fischieranno l'uomo e non il colore della sua pelle, quel colore che Balotelli troppe volte nomina e dietro il qualle si trincera con tutte le sue debolezze.
Adesso basta, "un se nè pole più"!