DERBY AMARO! VITTORIA CON IL TERRORE PER LA SALUTE DI PEPITO "TRONCATO" DA UN CANE INDEGNO DEL CALCIO!

06 GENNAIO 2014

Ci sarebbe piaciuto a tutti commentare un derby diverso, ma così non è stato. Noi, quantomeno come club organizzato, non abbiamo niente contro Livorno, città che rispettiamo e consideriamo e quindi neanche siamo stati troppo contenti quando è volato uno o due vaffanculo verso la tifoseria labronica e/o altrettanti serie B, serie B. Il divario tecnico e di classifica tra le due squadre è fin troppo evidente e di conseguenza anche gli obiettivi tra le due fazioni: Europa che conta per la Fiorentina, salvezza difficile, se non impossibile, per il Livorno. Era chiaro come il sole che per ovvi motivi il Livorno sarebbe giunto a Firenze con il pugnale tra i denti e che nel mezzo a tutto questo ci sarebbero finite anche le questioni, pur belle, di campanile e quanto altro. Fino a qui niente di strano perchè il tutto fa parte del gioco del calcio e della sana rivalità, ma ad un certo punto la partita ha iniziato a passare il segno e l'arbitro Tagliavento, incapace conclamato fino al midollo, non ha fatto niente per rimetterla nei gangheri e quindi a ristabilire l'ordine come avrebbe fatto parte dei suoi compiti. Del resto il Livorno doveva fare la sua partita e per farlo avrebbe dovuto sacrificare anima, cuore, corsa e qualche ruvidità, come del resto ha fatto in tutti i suoi punti. Però c'è un limite alla decenza e questo è stato abbondantemente oltrepassato. Il Livorno si è arroccato in dieci dietro la palla picchiando come una stuola di fabbri senza che il quintetto arbitrale (più il quarto uomo) facessero un granchè per limitare l'irruenza dei labronici. L'arbitro Tagliavento ha lasciato correre su alcuni falli degni di un cartellino anche nella rocciosa Inghilterra e alla fine ha lasciato il messaggio che tutto fosse legittimo. 

Lo hanno ben capito tre o quattro giocatori labronici che hanno iniziato a picchiare come fabbri per tutta la partita, addirittura facendola franca in più di un'occasione. Di tutte queste libertà nè hanno fatte le spese Cuadrado, Ilicic e soprattutto Giuseppe Rossi, il miglior attaccante italiano per distacco; tartassato, picchiato, falciato e infine stroncato, senza nessuno che lo abbia tutelato. Una vergogna a cielo aperto, uno schifo di cui qualcuno dovrà rendere conto, un troiaio infame e vergognoso che poi dovrà essere ricacciato in gola a qualcuno che, magari a Giugno, oserà lamentersi delle sorti dell'Italia, si, proprio quella, la nazionale che a stasera rischia di essere privata del suo attaccante più forte semplicemente perchè questo non è stato tutelato, perchè questo non gioca con una maglia a striscie, perchè di questo se nè sono sbattuti i coglioni. E' no, così non va, stavolta si è passato il limite. Rossi è un patrimonio del calcio italiano, un giocatore che la Fiorentina ha riportato in Italia assumendosi dei rischi belli e buoni. L'arbitro Tagliavento, se fosse stato un uomo, non solo avrebbe dovuto tutelare un patrimonio del calcio italiano, ma avrebbe dovuto cacciare dal campo come un cane, perchè quello è, uno pseudo calciatore come Rinaudo che, oltre a fare un fallo a metà campo, inutile, gratuito e cattivo, ha seguitato a protestare e a insultare tutti, arbitro compreso, senza neanche mimimamente preoccuparsi dello stato di salute di Giuseppe Rossi. Uno schifo inaudito, una vergogna generale a cui nessuno ha messo una pezza, del resto tutti dovevano parlare della Yoowee che ha umiliato la rometta.

Ovviamente tutti noi speriamo che Rossi non abbia subito un infortunio grave e che quindi tutto il calcio italiano possa godere al più presto delle magie di Pepito, però non possiamo tacere e quindi ci accodiamo alle parole del nostro Presidente Andrea che, parlando di Rinaudo, ha attribuito il termine farabutto al giocatore labrornico.

A nulla possono valere le scuse del tecnico, di qualche compagno ma anche da parte di qualche dirigente labronico che si sono arrampicati sugli specchi dicendo che Rinaudo non ha fatto un gesto volontario. No, perchè a questo punto allora si va oltre al cameratismo nudo e crudo e allo spirito di spogliatoio perchè Rinaudo è indifendibile e con lui l'arbitro Tagliavento che ha permesso tutto questo schifo fino a farsi sfuggire la partita di mano.

Da una parte il Livorno che ha picchiato impunito, dall'altra parte la solita Fiorentina (quarta forza del campionato) trattata ancora e come al solito, come se fosse una squadra straniera. Basta, vogliamo giustizia! Non vogliamo nè una virgola in più, nè una virgola in meno: solo ed esclusivamente il nostro.

Dopo stasera il calcio italiano e morto: Lega, Aia e parrucconi vari, andate a farvi fottere, non meritate niente! Vorrà dire che in occasione dei campionati mondiali di calcio andremo a zonzo o, al limite, a guardare cosa fanno i NOSTRI calciatori con le rispettive nazionali. Lo avete voluto voi: se Rossi avesse giocato nella Yoowee o nel Milan o in checchesia, non solo Rinaudo sarebbe stato buttato fuori come un cane, perchè, ripeto, quello è, ma a quest'ora stampa e media vari avrebbero gridato allo scandalo riempiendosi la bocca con dei termini di cui forse neanche loro conoscono il significato.

Avrei voluto vedere che cosa avrebbero detto Marotta, Agnelli, e con loro Galliani, Moratti, malesi vari, ballerine e nani.

Fate tutti schifo!

Anche questa è "itaglia". Un paese, mille ingiustizie, diecimila vessazioni e zero garanzie.