DIAMANTI SHOW, BATTUTA ANCORA L'ATALANTA!
ANCORA UN SUCCESSO CONTRO L'ATALANTA DI COLANTUONO CHE, TRA CAMPIONATO E COPPA, CON I VIOLA HA PERSO TRE VOLTE SU TRE. SUGLI SCUDI UN DIAMANTI VERSIONE TRASCINATORE; GLI ALTRI PLUS SONO MATI, BRAVISSIMO, E ANCHE BASANTA E SAVIC. MALE INVECE IL SOLITO BADELJ, TOMOVIC, E STAVOLTA ANCHE IL TATA. MENZIONE A PARTE PER UN PASQUAL IN VERSIONE CROCE E DELIZIA: IL CAPITANO PRIMA REGALA IL GOAL DEL VANTAGGIO AGLI OROBICI, POI LI SCHIANTA IN ZONA CESARINI CON IL GOAL VITTORIA. COLANTUONO ATTACCA L'ARBITRO MA IL GOAL DI PASQUAL E' REGOLARE.
L'URLO DI DIAMANTI!
E' la Fiorentina di Diamanti!
La Fiorentina batte ancora l'Atalanta (e per quest'anno fanno tre) e grazie al nuovo stop della Lazio, harahiri casalingo nel "Monday night"contro il Genoa, supera propio i laziali e vola al quarto posto in coabitazione con la Sampdoria, quest'ultima agganciata giusto ieri.
E' la Fiorentina di Diamanti dicevamo, di quel ragazzaccio pratese tutta classe, muscoli e grinta che in poche settimane dal suo arrivo in maglia viola ha già conquistato i compagni di squadra e stregato il popolo viola. Come era già successo a Roma nei quarti di Coppa Italia, anche contro l'ostica e uggiosa Atalanta Alino ha preso per mano la squadra, ha spronato i suoi compagni, li ha richiamati, invitati a pressare e a tenere la posizione e come se non bastasse, nel momento più delicato della gara, ha dato fondo a tutto quello che aveva e come se fosse un tenente di quelli che si vedono nei film di guerra, si è scagliato eroicamente contro il nemico, trascinando il suo plotone alla conquista di una porca e sporca battaglia come è stata quella di ieri contro un Atalanta veramente tosta, ben messa in campo e per niente arrendevole; onore agli uomini di Colantuono.
Ma le partite più noiose e difficili nel 90% dei casi si vincono soprattutto grazie anche ai colpi dei singoli, beato chi li ha, e come da regola non scritta sui manuali del calcio, è proprio in questi momenti che si vedono i leader, gli uomini veri, quelli a cui fumano gli attributi, quelli con la ghigna stampata sul muso, quelli con addosso la sana "ignoranza" sportiva, quelli a cui non crea alcun imbarazzo rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani per la causa.
Che Alino Diamanti fosse così lo sapevamo, ma vederlo all'opera con addosso la maglia viola, e quindi con gli occhi da tifosi interessati, cambia e molto la prospettiva perchè questo ragazzo non è solo un calciatore ma "il calciatore".
L'impatto di Diamanti nello spogliatoio viola è stato devastante perchè di fatto Alino ha cambiato la consistenza della squadra. Non sappiamo se tutto quello a cui abbiamo assistito tra il match di Martedì in Coppa Italia e ieri pomeriggio, sia tutto merito del centrocampista toscano ma la cosa è molto probabile. In numerose occasioni la Fiorentina degli ultimi due o tre anni, pur giocando benissimo, ha gettato via molte opportunità grazie alla poca tempra e alla totale mancanza della sana e robusta cattiveria, una dote necessaria nel calcio ma che fino a ieri Montella & C. hanno lasciato fin troppe volte nello spogliatoio. Di partite come quella di ieri né abbiamo viste a bizzeffe finire in pareggio, se non addirittura con una cocente sconfitta, ma sia a Roma che ieri non è successo e questo la dice lunga. Infatti nelle due occasioni in cui Alino è stato chiamato in campo fin dal primo minuto, abbiamo assistito a un cambiamento radicale della squadra, tanto che in quest'ultimo periodo tutti, a partire da Mario Gomez e giù, giù fino a Tatarusanu, hanno preso in mano gli attrezzi ed hanno incominciato a far legna come mai era accaduto prima di adesso, nemmeno quando un Senatore come Pizarro fece riferimento all'ormai proverbiale smoking.
Vedere e sentire Diamanti che urla "ohhh! Ohhh! Mario, Mariooo, vai, vagli addosso dagli noia", è di per se uno spettacolo che al Franchi mancava da molti anni, vedere Mario Gomez che obbedisce di buon grado e alza il pollicione ad Alino non ha prezzo perchè vuol dire tutto.
Probabilmente Alino incarna bene la parte di chi è l'unico toscano in uno spogliatoio popolato da tanti giocatori stranieri e/o di altre regioni italiane e pertanto, senza togliere niente a tutti gli altri, il suo luogo di nascita gli permette di trasmettere meglio lo spirito di appartenenza e forse anche di dare qualcosa in più alla squadra. Un toscano importante nello spogliatoio, ma anche nella società viola in generale, mancava da tanto tempo ma grazie all'arrivo di Alino l'attesa è terminata e adesso non c'è che da proseguire al meglio il lungo cammino intrapreso a inizio stagione.
Una ventata di toscanità e/o fiorentinità non guasterebbe neanche nella stanza dei bottoni della Acf Fiorentina perchè la cosa fungerebbe da catalizzatore, ma la società fino ad oggi ha preferito muoversi in altro modo e cionostante che da queste parti vi sia un egregio signore, che di fatto non è fiorentino solo sulla carta di identità, ai Della Valle la cosa pare non interessare. Se è vero come dicono che la Fiorentina tornerà presto a riveder le stelle, beh se lo facesse con in società il ragazzo che giocava guardandole sarebbe un bel guadagno per tutti.