GERVASONI STENDE LA FIORENTINA: 2-2 IN NOVE A PARMA.

26 FEBBRAIO 2014

Anche questa settimana non riusciamo a parlare di calcio, il potere ce lo sta letteralmente impedendo, ormai da molto, troppo tempo.

Un accanimento vero e proprio, quello perpetrato ai danni della Fiorentina, un qualcosa di subdolo e malvagio che per ritrovarlo sul nostro cammino bisogna andare parecchio indietro con la memoria, almeno 21 anni.

Anche Lunedì sera, durante l'aperiposticipo, alla Fiorentina è stato dato il suo, ovvero una miriade di torti che l'arbitro-killer Gervasoni ha iniziato a dispensare fin dal primo minuto di gara.

Dello o schifo e della degenerazione che c'è nel calcio italiano, ce nè siamo accorti dopo una decina di minuti in cui quell'uomo in giacchetta gialla ha omesso di ammonire come da regolameto almeno tre giocatori ducali e la storia è andata avanti fino a quando per tirare fuori il cartellino giallo ha aspettato il primo fallo du Diakitè; per Gargano (un fabbro), Parolo e Paletta, il metro è stato diverso.

Ma la vergogna non si è limitata meramente a questi episodi, ma è andata oltre con l'atteggiamento dell'arbitro: intimidatorio, arrogante, tracotante; veramente uno spettacolo di cui l'Italia onesta e sopra le parti, avrebbe fatto a meno.

Poi l'arbitro ha concesso il rigore al Parma che, per carità, si può anche dare, ma anche quello di Ilicic contro l'Inter andava dato e allora ecco che il sospetto del proverbiale due pesi e due misure lascia spazio alla certezza: la malafede.

Volgare, passibile di inchiesta e della relativa sospensione senza passare dal via, anche il comportamento che quel tizio a mano armata ha tenuto nei confronti di Mario Gomez e Borja Valero. Il bomber tedesco, atterrato in area da Paletta (era rigore), senza che abbia particolarmente protestato, ne vediamo molto ma molto di peggio, è stato insultato da Gervasoni con una frase irripetibile tanto denuncia arroganza e violenza.

Il labiale fatto notare a Mediaset sport da uno scandalizzato ex arbitro Paparesta, parla chiarissimo.

Poi c'è statto il siparietto finale con l'espulsione di Borja Valero e Munari. Di già, per quel che vediamo tutti i fine settimana, l'espulsione era fin troppo, e poi semmai è stato Munari a mettere le mani addosso per primo. Ma l'arbitro non nè ha voluto sapere e con un referto falso e indecente ha fatto si di far prendere 4 giornate a Borja Valero e una sola a Munari che ha alzato le mani.

Le immagini ci sono, comprese quelle dell'insulto a Gomez, il nostro Borja Valero anche.

Il fuoriclasse iberico non ci sta ed è passato alle vie di fatto: Gervasoni è un bugiardo dice, e noi ti crediamo, tutta l'Italia sportiva ti crede.

Chi tirerà dritto saranno quei due palloni gonfiati che andrebbero defenestrati dall'Aia con il massimo del disonore: i vergognosi Nicchi & Braschi che hanno avuto il coraggio di esternare due cose: la prima è che Gervasoni Lunedì ha arbitrato alla perfezione, la seconda è che la Fiorentina è una squadra antisportiva (non accetta le regole) e che Montella non è un professionista ma altresi un chiaccherone da bar.

Mancherebbe la terza esternazione: "scustateci, abbiamo sbagliato e ci prenderemo le nostre responsabilità", ma l'umiltà non è dote per certa gente.

Ah, a proposito, tra tutto questo troiaio, torbido e corrotto fino al midollo, c'è stato spazio per un immenso raggio di sole: la prodezza di Mati Fernandez; un campione ritovato, un giocatore plasmato e rigenerato dall'allenatore del "Bar Marisa F.C", tal Vincenzo Montella. Di lui si dice che viene da Cisterna e che farà strada, nonostante le menate di 4 juventini dichiarati che comandano l'Aia.