BADA CASINO: NON C'E' PACE TRA I CIPRESSI!
BADA CASINO!
Di Firenze e dei fiorentini, ma più che altro dei toscani in genere, è stato detto di tutto e di più. Noi toscani siamo polemici, siamo gente dall'umorismo sferzante, siamo un popolo capace di ironizzare anche durante la tragedia più grande ma anche di creare imbarazzo nella migliore festa. Siamo un popolo di criticoni e di bestemmiatori, in due parole "maledetti toscani".
Come disse Curzio Malaparte siamo quelli che hanno il cielo negli occhi e l'inferno nella bocca; mai riferimento fu più appropriato perchè il cielo negli occhi ce lo abbiamo davvero e in fondo poco importa se ci giudicano come quelli che vogliono ergersi ai migliori d'Italia perchè è la verità, siamo i migliori punto e basta!
Del resto il toscano ha anche tanti pregi ma una cosa non la sopporta proprio, essere preso per il culo.
Visto che su questo spazio si parla di calcio, è oh! Siamo un Viola Club e di che cosa vogliamo parlare di quel monte di sudicio che è la politica? Pertanto il riferimento di cui sopra (la presa per il culo) altro non può che aprire l'argomento del giorno sulla Fiorentina ma anche offrire parecchi cenni su tutto il casino che gravita intorno alla nostra società.
Iniziamo dall'argomento del momento; la fuga del portiere, il religioso Neto!
Di Neto è stato detto di tutto e di più, tanto che in questi giorni, improntati alla caccia al colpevole, sono stati spiegati in tutte le salse i vari motivi e i retroscena che hanno portato alla rottura di inizio anno, e quindi chiuderemo subito l'argomento con un nostro minipensiero, anche perchè la rottura con Neto ci puzza di punta dell'iceberg e di certo non di un problema isolato come vorrebbe fare credere qualcuno...
In primis c'è da dire che abbiamo perso Neto in modo puerile e dilettantistico, e questo è un dato di fatto inconfutabile, quindi i discorsi li porta via il vento e le biciclette i livornesi... E poi, ancora, fa impressione come una società tipo la Fiorentina, che per bocca del suo Presidente esecutivo Cognigni altro non è che un azienda attenta ai bilanci, si sia permessa il lusso di perdere senza percepire una mazza un assegno circolare come Neto.
Per carità, in questa rottura dei rapporti tra le due parti il giocatore ci ha messo del suo comportandosi all'opposto di quel che effettivamente vuol far vedere quando emana cristianità e religiosità imponendo le manine al cielo dinanzi alla sua rete, però la Fiorentina aveva la possibilità di chiudere la pratica in estate ma non lo ha fatto; come mai?
Personalmente reputo Neto un bravo portiere ma allo stesso tempo anche uno facente parte della folta schiera dei comuni mortali, praticamente niente di clamoroso. Tuttavia, al netto del totale, visto la penuria di portieri che c'è in giro, perdere un Neto a zero Euro oggi, per poi rischiare di spendere una baracca di quattrini domani per prenderne uno uguale, e forse anche peggiore, ci sembra un suicidio bello e buono, di certo non una mossa in linea con le strategie economiche tanto decantate dalla società, della serie in società c'è qualcuno che ha combinato una cappella bella e buona.
Chiuso il capitolo Neto, tanto ognuna delle parti dirà la sua all'ossesso, il problema da focalizzare, oltre al futuro, è anche il passato.
Il motivo? Semplicissimo! La Fiorentina è recidiva in materia di perdite a partametro zero, e se la situazione Montolivo evidentemente non ha insegnato nulla, anche adagiarsi sugli allori e sperare che Pradè facesse un miracolo alla Lijaic è stato un errore.
Infatti, a differenza di quanto accadde con la posizione relativa al serbo, che nel ritiro estivo del 2013 non voleva neanche il maiale, con Neto i margini per trattare c'erano eccome in quanto il calciatore, oltre a tenere un buon profilo comportamentele, era reduce da una stagione ampiamente positiva.
Pertanto la società viola, forte delle esperienza Montolivo (finita male) e di quella Lijaic (ripresa per i capelli da Pradè) non solo ha peccato in lungimiranza con Neto, ma più che altro sta perseverando e quindi, come ha sottolineato l'ottimo Saverio Pestuggia su Violanews, il problema non è il bere, ma il ri-bere!
Come tutti i tifosi viola sanno, e come loro anche i muri, le posizioni contrattuali dei viola verso alcuni importanti tesserati sono tutt'altro che chiare e tanto per dirne una a Giugno 2015 potremmo salutare a parametro zero gente come Aquilani e Pasqual e nel 2016 giovani di valore come Savic e Babacar.
Allora, a questo punto, per dirla alla Lubrano, la domanda sorge spontanea: signori, a che gioco giochiamo?
Da anni e anni la proprietà, e i vari dirigenti che si sono succeduti, ci hanno fatto una testa come un melone con progetti vari e imput a sognare, salvo poi non aver vinto una mazza. In compenso abbiamo assistito a svariate tele di Penelope in cui progetti apparentemente avviati hanno finito per lasciare spazio ad altrettante rivoluzioni. Da tifosi sempre presenti, (E PAGANTI siamo il 3° pubblico d'Italia), per altro in uno stadio bagnarola in cui vengono fatti pagare prezzi salatissimi, altro non possiamo che trasmettere tutto il nostro disappunto per come si sta comportando la società.
In tempi non sospetti, parliamo di appena due mesi fa, la voce del nostro club gridava fortissima di una sorta di bomba libera tutti che però la società si è sempre affrettata a smentire.
Ebbene, a questo punto della stagione, con un terzo posto da conquistare (dichiarato a chiare lettere) e una serie di posizioni irrisolte, in primis il DS Pradè, che ha il contratto in scadenza a Giugno 2015, e Macia ogni giorno di più accostato al Barcellona, non solo stiamo perdendo pezzi, ma rischiamo di perderne altri e anche buoni.
Quindi cari signori della proprietà c'è qualcosa che ci sfugge per non dire di peggio.
Come dicevamo in apertura di questo sfogo travestito da comunicato, al toscano non piace assolutamente essere preso per il culo ma carta alla mano sembra che questo stia accadendo e senza vaselina!
In tutto questo marasma sta salendo alto anche il malumore dell'allenatore e a questo punto solo la fede integerrima ci sta evitando di pensare al peggio.
Da tifosi di lungo corso che per la viola hanno preso acqua, vento e anche le botte (ma anche date e parecchie) ci permettiamo di esternare tutti i nostri timori per la puzza di bruciato che da mesi sta orbitando intorno alla società.
A nosto avviso è in corso una sorta di smobilitazazione e alla fine Pradè, e forse anche Macia e Montella, lasceranno la Fiorentina.
Con loro se né andranno, chi a zero Euro e chi no, anche alcuni giocatori ma a Giugno, ormai il disco è quello, sentiremo parlare ancora di progetto.
Basta! Possibile che ogni volta che che c'è da fare il salto di qualità la Fiorentina non risponde mai presente?
E' una questione di limiti? Ebbene, se si allora affidiamo la società una volta per tutte a gente di calcio, e non a burocrati aziendalisti che non solo non hanno la benchè minima capacità di coinvolgere la piazza, ma più che altro non comunicano con i loro collaboratori.
Detto questo altro non possiamo che esternare tutto il nostro malumore per come sta proseguendo l'ennesimo progetto (?), e pertanto, preso visione di quanto ci viene propinato da anni (vendite di quarti posti come scudetti e altri inutili piazzamenti ai fini del palmares) altro non resta che comunicare quanto segue:
1) La società Fiorentina calcio esiste dal 29 Agosto 1926 e da quel giorno, è bene precisarlo, si identifica in modo indissolubile con la città di Firenze.
2) La gente passa ma la Fiorentina rimane! (Cit. Mario Ciuffi)
3) Per forza non si fa neanche l' aceto.
4) Chiarezza una volta per tutte.
5) Il pubblico e la città di Firenze si meritano un minimo di rispetto e di serenità!
6) Fate vobis
Firma: Simo Viola Club Alta Garfagnana.