PENISOLA IBERICA AVVERSA: ALTRO TONFO DELLA FIORENTINA!

11 AGOSTO 2013

"DERROTA VIOLA": UNA FIORENTINA SCIUPONA CADE MALAMENTE A LISBONA! NETO BOCCIATO!

ALTRA RIPASSATA SUBITA DAI RAGAZZI DI MONTELLA NELLA PENISOLA IBERICA! AVVIO DA INCUBO MA LA RIPRESA E' TUTTAVIA MIGLIORE. NUMEROSISSIMI ERRORI IN FASE DI IMPOSTAZIONE E UNA INFINITA' DI DISIMPEGNI A DIR POCO AVVENTUROSI, HANNO PERMESSO AGLI AVANTI LUSITANI DI FARE ROTONDAMENTE SUA UNA PARTITA CHE LA FIORENTINA AVREBBE POTUTO CONTROLLARE MEGLIO. A DIECI GIORNI DAL GRASSHOPPERS NON CI SIAMO ASSOLUTAMENTE MA NIENTE DRAMMI, LA SQUADRA C'E'. PREOCCUPA INVECE IL NODO PORTIERE: NETO E' STATO MANDATO IN PANCHINA AD APPANNAGGIO DI UN MUNUA CHE E' BEN LUNGI DA OFFRIRE GARANZIE E CHE DI FATTO HA FATTO ACCENDERE UNA PERICOLOSA SPIA CHE CI SEGNALE UN SERISSIMO PROBLEMA. PER NETO UNA PANCHINA CHE LASCIA POCO SPAZIO ALLE INTERPRETAZIONI E CHE  A QUESTO PUNTO SA DI BOCCIATURA DEFINITIVA. ADESSO LA FIORENTINA DOVRA' COMPRARE, E URGENTEMENTE, UN PORTIERE A TUTTI I COSTI! 

Altro giro, altra corsa, venghino signori, venghino! Penisola iberica maledetta per la Fiorentina che in due partite contro dei buoni ma tutt'altro che irresistibili avversari ha rimediato due sonore sconfitte. Preoccupanti i tabellini: complessivamente la Fiorentina ha subito ben 5 reti, ma sarebbero potute essere ancora di più, senza realizzarne alcuna. Poche le azioni di rilievo fatte dai viola, apparsi ancora molto opachi e in affanno mentale ma anche la manovra non è mai stata fluida e dotata di possesso di palla come nostro solito. Da segnalare le valanghe di errori in fase di impostazione e di disimpegno, errori che sono costati cari e dai quali la Fiorentina ha incassato la quasi totalità delle 5 reti subite nelle terre iberiche. Centrocampo molle con conseguente difesa traballante e attacco privo di assistenza, fanno della Fiorentina un quadretto attuale che alltro non è che la punta dell'iceberg di questi classici problemi di inizio stagione. Ma il vero problema è il portiere, non c'è niente da fare, Neto non ha evidentemente convinto e ieri sera è stato addirittura sbattuto in panchina. Montella gli ha preferito Munua, che il tecnico ha evidentemente voluto, giustamente, testare, ma anche l'esperto Uruguaiano non ha certo lasciato impressioni positive, dimostrando insicurezze a ripetizione che, al pari dei quelle precedentemente dimostrate dal suo giovane collega, hanno di fatto condizionato il reparto difensivo, molto più affaccendato a capire che cosa stesse combinando il proprio portiere invece di curare gli avversari diretti. Sono cose che capitano, niente allarmismi, anzi, è da queste partite che si ricevono le indicazioni e si notano i campanellini di allarme per eventualmente correre ai ripari su un mercato ancora molto lungo e ancora lontano dagli ultimi giorni in cui si infiammerà e le occasioni low-cost usciranno come funghi. Tuttavia il nodo portiere non è più procrastinabile e pertanto va sciolto. Bocciato Neto, è impensabile che la Fiorentina si appresti ad iniziare la sua stagione più importante dell'ultimo trentennio con in porta il trentacinquenne Munua e il giovane Neto a fare ancora il secondo. Molto più plausibile è invece lo scenario che potrebbe vedere Neto andare via da Firenze, Munua accomodarsi in panchina a svolgere il compito per il quale è stato ingaggiato, e la Fiorentina che annuncerà un nuovo portiere. Finirà senz'altro così, non ci sono alternative: una squadra potenzialmente da sogno come questa Fiorentina non può assolutamente regalare alle diretti concorrenti un ruolo fondamentale come quello del portiere. In questo momento Pradè e Macia stanno vagliando alacremente una rosa di candidati molto ristretta che vede Julio Cesar ancora l'indiziato numero uno ad indossare i guanti della Fiorentina. Più defilati gli altri nomi, che comprendono in ordine di gradimento l'elvetico Sommer, il cui cartellino vale però ben 8 milioni e la coppia Sorrentino del Palermo e Agazzi del Cagliari che però, a mio avviso, valgono quantomeno Viviano e niente più. Presto, anzi, a giorni, nè sapremo molto di più.