UN ANNO FA MORIVA MARIO....
18 FEBBRAIO 2014
IL 18 FEBBRAIO DI UN ANNO FA SI SPENGEVA LA LUCE VIOLA DI MARIO CIUFFI, INDIMENTICABILE SUPERTIFOSO VIOLA, IL RICORDO DEL NOSTRO CLUB.
IL 18 FEBBRAIO 2013, CIRCONDATO DALL'AFFETTO DEGLI AMICI PIU' CARI, MARIO CIUFFI DISSE IL SUO ULTIMO VECCI, VECCI (ARIVEDERCI). SE NE' ANDO' COSI' UNA DELLE FIGURE PIU' LEGGENDARIE E POPOLARI DEL TIFO VIOLA. MARIO SPIRO' SU UN LETTO DI OSPEDALE IN CUI GIACEVA IN CONDIZIONI MOLTO CRITICHE DALLE FESTE DI NATALE DEL 2012. DA QUEL TRISTE GIORNO E' GIA' PASSATO UN ANNO MA IL RICORDO DEL NOSTRO SUPERTIFOSO VIOLA E' ANCORA MOLTO PRESENTE IN TUTTO IL POPOLO VIOLA. IL NOSTRO CLUB HA VOLUTO RICORDARE COSI' IL MITICO MARIO.
E' già passato un anno, il tempo vola, ma il ricordo di quei tristi giorni è ancora forte.
Seppi la notizia mentre mi trovavo in Garfagnana a lavorare, me la mandò Maurizio Nencini, al secolo Goderiger, che con un sms mi scrisse testuali parole: "poco fa Mario ci ha lasciato per sempre".
Delle precarie condizioni in cui versava Mario e del quadro clinico abbastanza complesso, venivo costantemente informato da alcuni dei ragazzi del Comitato Mario Ciuffi e dal tam-tam sul blog di David Guetta, ma ciononostante la notizia fosse ormai nell'aria, ci rimasi malissimo.
Il primo pensiero che mi balzò alla mente fu che non avrei mai potuto più risentire la sua voce alla radio, quella voce ormai familiare e che da molti anni accompagnava i miei lunghi e solitari spostamenti in auto, poi la ragione prese il sopravvento e allora iniziai a pensare al suo dramma umano, alla persona che era stato, ai momenti divertenti che aveva fatto passare a tutti noi del popolo viola.
Conoscevo Mario Ciuffi fin da quando ero bambino, a dire il vero meglio dai tempi delle prime forche scolastiche, quando, insieme ad altri tre o quattro amici infatuati della Fiorentina e in perenne astinenza dell'aria che si respirava intorno a quello che all'epoca si chiamava Stadio Comunale, ci recavamo a Campo di Marte per sbirciare un'allenamento mattutino ai campini, l'uscita di qualche calciatore per un autografo, e a fare qualche partita a quel modernissimo e introvabile flipper parlante, il "Pimball Champ 82" una novità assoluta che potevamo trovare solo al "Bar Marisa", noto anche come l'Università del calcio, per l'appunto il bar in cui Mario passava molto tempo a parlare di calcio, anzi di Fiorentina.
Ci mettevamo ad ascoltare divertiti quella voce squillante che arringava i tanti tifosi che animavano la zona stadio in tutte le ore del mattino e del pomeriggio, e talvolta ci scappava anche qualche animata discussione tra tifosi più o meno noti di cui Mario era comunque il numero uno per eccellenza.
Tra la metà e la fine degli anni 70 terminò il dominio assoluto della Rai radiotelevisione e con il varo e l'approvazione della nuova legge in materia di frequenze radio e tv, alcune nuove emittenti locali si affacciarono un po' ovunque, ritagliandosi uno spazio importante tra la gente grazie alla novità in primis, ma anche per i contenuti trasmessi, visto che per la prima volta il cittadino poteva godere dei fatti che più lo rigurdavano da vicino e non soltanto di quelli a carattere nazionale, per lo più permeati sulla politica e su poche trasmissioni sportive, un paio al massimo, in cui si parlava altro che delle solite squadre a strisce e poco altro.
Mario Ciuffi salì alla ribalta del grande pubblico toscano conducendo una trasmissione intitolata "A briglia sciolta", un'appuntamento fisso del Lunedì in cui, in compagnia di Salvatore Scaravilli, (quel baffuto signore che conduceva anche "Spogliala tu") parlava di Fiorentina dando la possibilità al pubblico di intervenire in diretta Tv telefonando in trasmissione.
A briglia sciolta fu una trasmissiione frizzante, comica ma anche drammatica allo stesso tempo in quanto trasmessa in onda all'indomani della Domenica, all'epoca si giocava solo in quel benedetto giorno, e quindi con gli umori ancora molto caldi; praticamente euforia o incazzatura da partita.
Inutile dire che nell'arco degli anni sono stati moltissimi i momenti esilaranti durante quelle trasmissioni e, complice anche qualche tifoso burlone, abbiamo assistito ad alcuni siparietti veramente al limite, una roba che oggi sarebbe al limite della denuncia...
In quella trasmissione Mario Ciuffi dette il via alla proverbiale frustata, che poi nè divenne il titolo di una successiva, una sorta di punizione riservata a chi si era comportato male verso la Fiorentina, ai tempi d'oggi, con Mario sempre in vita, la raffica di frustate di ieri se la sarebbe senz'altro presa l'arbitro interista D'Amato....
Ma il percorso in tv di Mario Ciuffi non si è limitato ai soli confini regionali e grazie a Paolo Beldì, il noto regista tifoso viola, il nostro supertifoso sbarcò in Rai, dove in alcune occasioni presenziò a "Quelli che il calcio".
Anche durante quelle poche apparizioni in Rai, Mario non mise mai a freno la lingua e, proprio come se si trovasse su Tvr Toscana o a Radioblu, disse chiaramente davanti a milioni di spettatori che la Juventus comprava le partite.
Ma un'altro periodo felicissimo della sua vita Mario lo ha trascorso a Radioblu dove per molti anni, in compagnia di Saverio Pestuggia, ogni martedì sera mandavano in onda quello che scherzosamente definivano il Sullivan Show, un angolo ricavato all'interno del Pentasport, irriverente e a ruota libera, in cui Mario e il Prof. Pestuggia interloquivano con il pubblico rendendo al mondo del calcio un volto più umano mediante battute, barzellette e più o meno roventi invettive verso chi da sempre ci vuole male ma non solo.
Infatti il buon Ciuffi nè aveva per tutti, nessuno escluso, e anche Della Valle è dovuto passare, come si suol dire, da busseto.
Memorabili le battute di Mario sulla sciarpa del Patron viola, ma anche quelle sul braccino corto e sulla cassaforte di Casette d'Ete che bisognava aprire a tutti i costi. Incredibile il suo simbolico elisir, il violin violet, da far bere ai gobbi, Di Livio e Torricelli, venuti a vestire la casacca viola.
Adesso che Mario non c'è più il popolo viola altro non può che sentirsi più solo e sicuramente più triste; speriamo allora che ci sia una nuova vita al di là della nostra e che lui, chissà da quale dimensione, possa finalmente godere della bella squadra che abbiamo.
Mario lo meriterebbe.
Non ti dimenticheremo mai.
Simo V.C Alta Garfagnana.

sopra Mario Ciuffi in tv intento a frustare.

sopra uno scintillante Mario Ciuffi intervistato
da un giovanissimo Baldini della Rai

una suggestiva immagine fine anni 70 di uno
Stadio Comunale stracolmo visto dalla Ferrovia.
Come potete notare sullo sfondo lo stadio aveva
ancora i curvini...Che tempi!

uno scorcio del Bar Marisa.
