VERSO IL VERONA: DUE CITTA', UN LEGAME UNICO.
01 DICEMBRE 2013
Una coreografia da brividi della Fiesole in onore delle Brigate Gialloblu che furono obbligate a sciogliersi dalla legge.
DOPO TANTI ANNI FIORENTINA E VERONA SI INCROCIANO NUOVAMENTE IN SERIE A. TANTI I MOTIVI E ANCHE L'AMARCORD TONI A RENDERE UNICA QUESTA SFIDA.
ULTRAS VIOLA E BRIGATE GIALLOBLU: LA NOSTRA AMICIZIA NON RETROCEDERA' MAI!
COSI' RECITAVA UNO STRISCIONE ESIBITO SUL TERRENO DEL FRANCI DA ALCUNI MEMBRI DEL COLLETTIVO E DELLE "VECIE" BRIGATE GIALLOBLU.
ERA LA STAGIONE 1989/90 IL VERONA SI PRESENTO' A FIRENZE PRATICAMENTE GIA' SPACCIATO A GIOCARSI LE ULTIME VELLEITA' DI SERIE A CONTRO UNA FIORENTINA ANCH'ESSA IN ZONA RETROCESSIONE. VINCEMMO NOI 3-1 CON UNA DOPPIETTA DI BAGGIO E UN GOAL DI ALBERTO DI CHIARA. PER IL VERONA SEGNO' UN EX VIOLA, OSSIA DAVIDE PELLEGRINI. MA QUANDO E COME E' NATO IL GEMELLAGGIO CON L'HELLAS?
E pensare che Fiorentini e Veronesi si odiavano con tutto il cuore!!! Non ci credete? Non lo ritenete possibile? Pensate che io vi prenda per i fondelli? No, niente di tutto questo perchè quello che vi ho appena detto corrisponde alla purà verità. E allora mettetevi comodi e stappate un "birino" perchè ve nè racconto quattro sugli Ultras Viola e le Brigate Gialloblu, due club organizzati con le radici nell'italia sessantottina più profonda, due gruppi che non esistono più in quanto ufficilmente sciolti da anni ma che hanno ancora molto, ma molto da raccontare. Storie di vita vissuta, di mentalità ultras, storie di quando allo stadio erano battaglie e menare le mani una fonte di salvezza per la propria incolumità.
Ragazzi: allacciate le cinture di sicurezza, si parte!!
E' bene spiegare che la Verona degli anni settanta era una città perfettamente in linea con gli umori di un paese come l'Italia che di li a poco avrebbe fatto i conti con gli anni di piombo e questo fatto, volente o nolente, fu anche il fattore scatenante della violenza delle Brigate Gialloblu.
Anche nella città di Romeo e Giulietta, dell'Arena e di tutte le bellezze espresse dai suoi incantevoli borghi, la vita non era rose e fiori e gli scontri nel nome della lotta di classe erano numerosi e violenti, quasi quotidiani. In tutto questo bailamme lo stadio non era certo un luogo immune dal mondo esterno, anzi tutt'altro, e pertanto ogni maledetta Domenica che il Verona giocava in casa erano mazzate epocali tra le Brigate e gli ospiti di turno.
Molte curve italiane, in primis la nostra amata Fiesole, erano organizzate con uno stile molto simile a quello militare e pertanto i gruppi si riunivano durante la settimana per buttare giù i piani di attacco per la Domenica successiva e i compiti da dare ai vari gruppi. La tattica dei veronesi era più o meno la stessa perchè loro mordevano il nemico fin da subito mediante l'aggressione sistematica alla Stazione ferroviaria Porta Nuova. Spesso i tifosi avversari si trovavano in balia dei veronesi mentre stavano ancora scendendo dal treno e tenendo conto del fatto che centinaia e centinaia di persone si azzuffavano anche armati di spranghe di ferro in un ambiente chiuso come una stazione, potete immaginarvi che casino che ci doveva essere a causa del fuggi, fuggi, dei feriti a terra sanguinanti e l'inevitabile carica della polizia oltre ai mezzi di soccorso; scenari di guerra. Ma la rissa e la bagarre non finiva certo li e puntualmente gli scontri proseguivano nell'area adiacente al Bentegodi e anche all'interno, visto che all'epoca gli stadi erano sempre pieni e le tifoserie, tranne che nella curva della squadra di casa, erano mescolate tra di loro: follia allo stato puro!
I tifosi viola organizzavano sempre la trasferta di Verona con uno oceanico trasferimento di persone che attraverso i treni speciali e svariati pullman invadevano annualmente la città scaligera. Ma prima o poi doveva accadere e un'anno in particolare i tifosi fiorentini ebbero modo di toccare con mano l'aggressione alla stazione da parte di veronesi e da quella Domenica nulla fu più uguale perchè restò gli eventi di quella giornata entrarono nella storia. La leggenda narra che i tifosi Viola provenienti da Firenze con il treno speciale vennero assaltati dai "butei" delle Brigate Gialloblu che, armati di spranghe, mazze e sassi, si scagliarono contro i vagoni dei gigliati. La battaglia fu tremenda e i viola, presi dalla foga e l'adrenalina, scesero dal treno dando il via a una violenta reazione senza neanche prendere i propri vessilli. Dopo lunghi interminabili minuti in cui decine di tifosi restarono a terra, la polizia riusci a domare la rissa o per meglio dire a sospendere perchè gli incidenti ripresero per le vie della città durante tutto l'arco del corteo dei fiorentini che, a ranghi serrati, si stava recando verso il Bentegodi. Arrivati allo stadio di Verona i fiorentini trovarono di tutto ma ciononostante si lanciarono all'attacco in una battaglia leggendaria e senza confini in cui il nostro Pompa salì agli onori delle curve di tutta Italia. Stefano Biagini, detto Pompa, quella Domenica si impadronì del motorino di un tifoso veronese e quindi, in sella al ciclomotore, entrò nella curva dei veronesi. Fu il la per la carica e successe il finimondo. Il Pompa era un capo coraggioso e un'impresa simile la fece anche a Milano quando fece tranquillamente il giro dell'anello di San Siro (all'epoca senza divisione dei settori) per recarsi da solo a caricare la curva sud delle brigate rossonere.
Ma si sa, e a volte quando ci si picchia violentemente può capitare di diventare anche amici e fu così che di li a poco le due tifoserie strinsero prima un patto di non belligeranza e poi, un'anno o due dopo, un gemellaggio vero e proprio. Il gemellaggio tra fiorentini e veronesi ha radici antichissime, quasi primordiali se si parla di mondo ultrà. Targato 1973, questo gemellaggio è uno dei più antichi e longevi della storia del tifo italiano e quando le due tifoserie si incontrano è sempre festa grande! Eppure il fenomeno di questa antica amicizia è quasi inspiegabile perchè i veronesi sponda Hellas sono molto radicati alla fede politica di destra integrale che non disdegnano nemmeno in curva quando soventemente sono stati beccati a intonare cori espliciti e/o ad esibire braccia tese e striscioni inequivocabili. A Firenze, che per altro è quasi totalmente di sinistra, per esplicita volontà del Pompa la politica è sempre stata tenuta fuori dalla curva dove da sempre chi vi milita deve pensare solo ed esclusivamente a fare il tifo per i viola o al limite a difenderne i colori a colpi di spranghe come accadeva fino agli anni novanta.
Era un mondo diverso che a raccontarlo a un quindicenne di oggi quasi non ci crede.
Lo stdio era purtroppo un luogo ad alto rischio e negli anni 70 e 80 sono stati molte le persone che hanno perso la vita a causa di accoltellamenti, aggressini varie e anche colpi di mortaio come il povero Vincenzo Paparelli, un innocente tifoso laziale colpito da un razzo antigrandine sparato dalla curva dei romanisti. Io stesso, mio malgrado, mi sono trovato in situazioni terribili, come ad Ascoli Piceno quando venimmo aggreediti dai tifosi locali che ci spaccarono tutti i vetri dei pullman e ce le dettero di santa ragione, compreso alle donne, approfittando del fatto che eravamo pochissimi mentre loro erano un'enormità.
Altri brutti momenti li abbiamo passati anche a Genova con i grifoni, a Milano sponda Milan e a Roma con entrambe le tifoserie. Notevoli gli scontri anche con i pisani anche se il piatto prelibato erano i gobbi che però avevano un difetto: scappavano veloci come conigli.
Non sono mai stato un facinoroso e allo stadio ci son sempre andato a fare il tifo per la mia Fiorentina, però questo deve far capire quanto bastasse poco per trovarsi nel mezzo al caos pur non volendo. Oggi Lunedì 2 Dicembre, dopo tanti anni torneranno a Firenze gli amici veronesi con tanto di bella squadra e l'amarcord Toni, ancora nella sua Firenze come ex di lusso. Ecco, al di là della politica e delle estrazioni sociali e delle lotte di classe di sessantottiana memoria, credo che il calcio debba basarsi su quello che accadrà oggi fuori dal Franchi dove, fin dal primo pomeriggio, fiorentini e veronesi si abbracceranno, si scambieranno sciarpe e doni e soprattutto mangeranno e berranno copiosamente; rigorosamente l'uno a braccetto dell'altro!
Beato chi potrà esserci!
Forza viola e forza Hellas!
Sotto alcune foto a testimonianza dell'amore fraterno tra le due tifoserie.

I veronesi ci accolsero con lo striscione "Benvenuti a casa"

Un'altro trasfertone a Verona con tanto di coreografia