CHI DI MORA FERISCE DI MORA PERISCE.
29.01.2015 06:29
CHI DI MORA....
E' la storia attuale del Parma, una società pericolosamente avvitata su se stessa, con i creditori alle calcagna e che da Luglio non paga gli stipendi a calciatori e dipendenti. Dopo la penalizzazione in classifica (a causa del mancato pagamento di 300.000€ di Irpef) che la stagione scorsa valse la mancata qualificazione all'Europa League e l'abbandono del Presidente Ghirardi, al Parma sta succedendo di tutto e un po'.
In tutto il marasma in cui sta navigando il Parma la cosa che risalta di più è la facciata, ossia la pessima classifica di Serie A, ma anche se l'ultima posizione con 9 punti in 20 partite suona già come una condanna, dalle parti di Parma crediamo che una possibile retrocessione sia l'ultimo dei problemi.
Infatti la società sta vivendo ore decisamente convulse. Ad oggi ci risultano già un paio riunioni avvenute tra calciatori, organi di categoria e dirigenza parmense, in cui alla nuova proprietà della società è stata imposta una sorta di dead line oltre il quale non si potrà più andare; pena la messa in mora collettiva.
Ma la dead line imposta alla società, che a sentire alcuni calciatori sembrava la linea comune dello spogliatoio, sembra aver vita breve e se Cassano è stato il primo a rescindere il contratto con il Parma e ad andarsene, anche altri sembrano aver deciamente perso la pazienza, leggi Paletta che vorrebbe essere ceduto, ma più che altro Ciccio Lodi, decisamente più pericoloso del collega, che oltre a volersene andare al Torino vorrebbe mettere in mora fin da subito la società.
Chiaro è che con uno scenario così il Parma finirà male ma non tutto è perduto, almeno per il tecnico Donadoni.
Donadoni, che con la società allo sbando è stato lasciato solo come un cane, sta ammirabilmente cercando di tenere la barca pari e lo fa con agendo con i fatti al posto delle parole. Anch'egli da mesi senza lo stipendio, e come già detto, senza alcun supporto da parte della società, Donadoni sta cercando di motivare come e quanto può tutti i suoi uomini, inneggiando alla dignità e a tirare fuori gli attributi ma non solo, visto che per il tecnico chi se né va in momenti come questi è anche un vigliacco.
Parole forti quelle del tecnico crociato ma pur sempre nobili e da serio professionista qual'è.
Tuttavia, da esperti in materia, dubitiamo che le parole di Donadoni siano seguite da molti dei suoi calciatori e che fin dalle prossime ore ci sarà una sorta di fuggi, fuggi generale. Del resto i risultati in classifica dicono tutto: la squadra è più di sei mesi che non riscuote lo stipendio? Ebbene, da almeno cinque, perde sistematicamente e questo non può essere un caso.
Salvo miracoli quest'anno a Parma prima retrocederanno sul campo e poi andranno a portare le carte in tribunale.
Difficile che al Parma sia data ancora una volta l'esclusiva e privilegiata possibilità di vendere il vendibile per salvarsi, come invece accadde ai tempi di Tanzi e della Parmalat, e che pertanto il rischio di vederli ripartire dalla Lega Pro due, come accadde alla Fiorentina, sia più che reale.