EX VIOLA: IL SASSUOLO HA ESONERATO MALESANI.
PANCHINE ROVENTI NEL MASSIMO CAMPIONATO. IL SASSUOLO CAMBIA ANCORA: FUORI MALESANI (5 SCONFITTE IN ALTRETTANTE PARTITE) DENTRO DI FRANCESCO CHE QUINDI TORNA IN SELLA AGLI EMILIANI. EUSEBIO, RIPARTIRA' DAI 17 PUNTI IN CLASSIFICA, GLI STESSI DI QUANDO FU ESONERATO!
SQUINZI CAMBIA ANCORA: FUORI MALESANI, TORNA DI FRANCESCO!
LA NOTIZIA ERA NELL'ARIA. AL TECNICO VERONESE, CHE IN CINQUE PARTITE NON HA RACCATTATO UN PUNTO, E' STATA FATALE LA SCONFITTA INTERNA CONTRO IL PARMA. MALESANI RESTITUISCE QUINDI IL TESTIMONE A DI FRANCESCO CHE TORNA IN PANCHINA DEI NEROVERDI DOPO SOLO CINQUE PARTITE. IL TECNICO DELLA STORICA PROMOZIONE IN A DOVRA' RIPARTIRE DAI 17 PUNTI CHE LUI STESSO AVEVA TOTALIZZATO PRIMA DELL'ESONERO.
Altro giro, altra corsa! E fu così che Alberto Malesani da stasera non è più l'allenatore del Sassuolo.
La decisione era nell'aria già all'indomani della quinta sconfitta in altrettante partite, una debacle da incubo per il Sassuolo targato Malesani, una squadra che invece di avere subito una scossa ai tempi dell'esonero di Di Francesco, ci sembra che abbia preso una mazzata tra capo e collo, tanto è in caduta libera.
Probabilmente, al di là dell'organico poco idoneo per la massima categoria, la squadra emiliana ha anche qualche problemino interno, stiamo alludendo a Berardi, autore di una follia antisportiva durante Sassuolo-Parma che potrebbe costargli parecchi turni di squalifica.
Il tecnico veronese dal canto suo ha condannato duramente il comportamento di Berardi, e non solo per il gesto nell'ultima partita. Malesani, come è solito fare, ha parlato senza troppi peli sulla lingua, dicendo chiaramente di aver sbagliato a fare giocare Berardi in quanto il calciatore, al momento, sarebbe letteralmente ingestibile a causa dei suoi problemi caratteriali.
Quindi Malesani saluta nuovamente la serie A e da domani si dedicherà nuovamente alla sua produzione di vini.
Per l'ex viola il ritorno in panchina si è consumato in fretta e alla fine i risultati ci raccontano di un bilancio da incubo che raramente riusciamo a vedere, anche perchè, solitamente, un allenatore che subentra almeno qualche punticino lo porta a casa. Purtroppo per il nostro amico Malesani non è andata così.
Quello score da zero punti nelle sue cinque partite da Mister del Sassuolo, resterà negli annali come una macchia indelebile ma Malesani, che è un buon tecnico, si rifarà senz'altro, magari già l'anno prossimo qualora riuscisse ad avere una squadra fin dall'inizio.
In bocca al lupo Mister, ma una cosa concedicela: il Sassuolo, nonostante una proprietà importante, non era decisamente la squadra più giusta per rituffarsi nella mischia; a volte è meglio una serie B di medio livello che una squadra di serie A con il destino già segnato.
IL VALZER DELLE PANCHINE DI SERIE A: TUTTI I CAMBIAMENTI DAL 1° TURNO AD OGGI
PANCHINE DELLA SERIE A 2013/2014: TUTTI I CAMBIAMENTI | ||||
CLUB | ALLENATORE | SOSTITUTO 1 | SOSTITUTO 2 | |
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ATALANTA | COLANTUONO dal 15/06/2010 |
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BOLOGNA | PIOLI dal 04/10/2011 al 7/01/2014 |
BALLARDINI dal 18/01/2014 |
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CAGLIARI | LOPEZ dal 16/07/2013 |
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CATANIA | MARAN dal 11/06/2012 al 20/10/2013 |
DE CANIO dal 20/10/2013 al 16/01/2014 |
MARAN dal 16/01/2014 |
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CHIEVO VERONA | SANNINO fino al 12/11/2013 |
CORINI dal 12/11/2013 |
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FIORENTINA | MONTELLA dal 11/06/2012 |
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GENOA | LIVERANI dal 20/07/2013 al 29/09/2013 |
GASPERINI dal 29/09/2013 |
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HELLAS VERONA | MANDORLINI dal 09/11/2010 |
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INTER | MAZZARRI dal 24/05/2013 |
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JUVENTUS | CONTE dal 31/05/2011 |
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LAZIO | PETKOVIC dal 31/05/2012 al 04/01/2014 |
REJA dal 04/01/2014 |
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LIVORNO | NICOLA dal 06/06/2012 al 13/01/2014 |
PEROTTI dal 13/01/2014 al 21/01/2014 |
DI CARLO dal 21/01/2014 |
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MILAN | ALLEGRI dal 25/06/2010 al 13/01/2014 |
SEEDORF dal 16/01/2014 |
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NAPOLI | BENITEZ dal 28/05/2013 |
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PARMA | DONADONI dal 09/01/2012 |
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ROMA | GARCIA dal 13/06/2013 |
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SAMPDORIA | DELIO ROSSI dal 17/12/2012 al 11/11/2013 |
MIHAJILOVIC dal 20/11/2013 |
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SASSUOLO | DI FRANCESCO dal 19/06/2012 al 28/01/2014 |
MALESANI dal 29/01/2014 al 03/03/2014 |
DI FRANCESCO dal 03/03/2014 |
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TORINO | VENTURA dal 06/06/2011 |
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UDINESE | GUIDOLIN dal 24/05/2010 |
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Analizzando la tabella, possiamo notare che le panchine presenti ai nastri di partenza della nuova stagione, in parecchi casi sono andate letterlmente in vacca, e con loro anche chi le occupava.
Alcuni presidenti hanno nel dna la rivoluzione continua e se quest'anno la serie A è orfana di Zamparini e del suo Palermo, a tenere alta la tensione ci ha pensato Preziosi, il primo a cambiare mister dopo neanche un mese di campionato. A farne le spese una vecchia conoscenza viola, l'ex metronomo di centrocampo Fabio Liverani. Al suo posto l'usato sicuro Gasperini, uno che a Genova ha fatto bene anche in passato. Ma a tornare ai santi vecchi è stato anche il principe delle locuzioni latine, il ridicolo Lotito, che ha fatto fuori Petkovic per riprendere il vecchio Reja, anche in quel caso possiamo parlare di usato sicuro.
Lo stesso discorso vale per il Chievo di Campedelli che, fallito il progetto Sannino, ha convinto a tornare in sella il fuggiasco Eugenio Corini che in estate lasciò la società clivense perchè non soddisfatto delle garanzie tecniche.
Torna in pista anche Sinisa Mihajilovic che rende la cortesia a Delio Rossi. I due si incrociarono durante la disatrosa stagione viola targata 2011/2012 con il tecnico serbo defenestrato da Corvino ad appannaggio di Delio Rossi. Il destino ha voluto che i due si incrociassero nuovamente ma stavolta sulla panca della Sampdoria e con percorsi inversi. Per allenare la Samp Sinisa ha lasciato la guida della nazionale serba.
Situazione delicatissima anche in casa Bologna. Il team felsineo non è riuscito ad approntare una squadra ben assortita e in questo momento è invischiatissimo nella lotta per non retrocedere. Un solo punto di vantaggio dalla zona rossa non è vermamente nulla e a Bologna dovranno rassegnarsi a lottare fino all'ultima giornata. Per tentare di farlo meglio hanno pensato bene di cacciare Stefano Pioli per Ballardini. Avranno fatto bene? La risposta all'interno di questa curiosità: attualmente, dopo 8 partite alla guida del Bologna, la media punti di Ballardini è di 0,75 a partita, la stessa che Stefano Pioli ha tenuto fino al momento dell'esonero dopo 20 giornate.
Ma l'esonero che ha destato più clamore è stato senz'altro quello di Allegri del Milan.
Il tecnico toscano, difeso fino allo stremo da Galliani, non ha mai riempito gli occhi del Cavaliere tascabile. Berlusconi si sa, è innamorato del gioco d'attacco e ciononostante che nel Milan non metta più un soldo o quasi, Silvio non ha perso il vizietto di voler mettere bocca nella stesura della formazione; della serie il gioco e mio e decido io! Ad Allegri è mancata la furbizia di Ancelotti, un signore che ha fregato per anni Silvio Berlusconi. Infatti Ancelotti schierava i due attaccanti di ruolo solo a parole, facendo finta di accontentare il suo presidente usando la tattica.
Tuttavia il Milan, con Allegri o senza, è e rimane una squadra mediocre che vale poco più della sua attuale posizione in classifica.
Adesso i cavoli sono tutti di Seedorf, un'altro allenatore con il destino già segnato.
Ma la palma come imperatrici del caos spetta (in ordine di classifica) al Livorno, al Catania e al Sassuolo che, tra leva e rimetti e qualche novità, stanno precipitando vertiginosamente verso il baratro
Già parlato ampiamente del Sassuolo, che ha restituito la panchina a Di Francesco, non è andata meglio al Catania che ha ripreso Rolando Maran dopo averlo licenziato due mesi prima per far posto a Gigi De Canio. A Livorno invece, licenziato Nicola, il vulcanico Spinelli si era affidato temporaneamente al fedelissimo cuore Genoa Perotti che, da team manager della società labronica, si è rimesso i dismessi panni da tecnico per ricoprire un incarico ad interim sulla rovente panchina livornese. Al suo posto è infine arrivato Mimmo Di Carlo.
Le scelte di Livorno, Catania e Sassuolo non hanno pagato, visto che dopo ben tre avvicendamenti in panchina, guarda caso stanno occupando i tre posti riservati a chi retrocede in serie B.
Tuttavia se il Livorno e il Sassuolo, da neopromosse, non sono riuscite ad allestire delle compagini ben assortite, quantomeno operaie e alle all'uopo, sorprende la situazione del Catania che, dopo anni a ridosso delle zone alte della classifica, vendi e rivendi alla fine ha sbagliato e di grosso.
Tre cambi di panchina per tre indiziate alla retrocessione: ma alla fine cambiare sempre allenatore paga?